La poesia estemporanea a Ribolla

Torna l’amica Lisetta Luchini con un gustoso reportage sulla manifestazione che Ribolla dedica all’Ottava Rima nei primi giorni di Aprile. Buon divertimento. Le foto pubblicate sono tutte dell’amico Giorgio Vezzani, basta un cliccarci sopra per ingrandirle.
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Cari lettori, dopo qualche tempo torno a scrivere per voi.
L’inverno sembra essere passato e il tepore dell’aria conduce facilmente alle confidenze.
Domenica 2 aprile sono stata a Ribolla per il 14. Incontro di Poesia Estemporanea che, come ogni anno, si è svolto presso il Circolo Arci del paese. Quest’anno ero in ottima compagnia: c’erano con me Enzo Carro, bravissimo cantante napoletano e amico, che ha deliziato il pubblico con la sua voce garbata cantando Reginella, e Giorgio Vezzani direttore de Il Cantastorie, la più autorevole rivista italiana di tradizioni popolari.
L’incontro si è potuto realizzare grazie alla generosità di enti promotori quali la Provincia di Grosseto (Ass. Sviluppo Rurale), il Comune di Roccastrada (Biblioteca A.Gamberi), l’Associazione Culturale Sergio Lampis-Improvvisar cantando, l’Arci Ribolla e il Centro Studi Tradizioni Popolari di Firenze del quale faccio parte, come ormai tutti sanno.
Tra i molti poeti presenti c’erano Nicolino Grassi di Massa Marittima, sempre in ritardo e sempre grandissimo: a lui una riverenza.
Enrico Rustici di Grosseto, giovane promettente che ha mantenuto tutte le promesse. Un grazie da tutti noi.

Realdo Tonti di Agliana, maestro esperto dalla voce suadente. Omaggi.
Emilio Meliani (foto), poeta pisano di grande brio e arguzia, (a parte il “pisano”) tanto di cappello.
Benito Mastacchini di Suvereto, Livorno, uomo dolcissimo, esempio per tutti di abile misura e buon gusto.
Umberto Lozzi, detto Puntura, di Grosseto, vispo esempio di poeta alla ribalta, sorridente e spiritoso, un bacio meritatissimo.
Elidio Benelli, di Grosseto, sorriso amabile e sguardo veloce, come la sue rime sempre adeguate, esatte, incoraggianti, anche per lui un inchino.
Poi due indigeni del luogo ovvero “ribollini”: Andrea Fiori e Simone Donnoli, che fanno parte della squadra dei Torelli Maremmani di Ribolla che canteranno il Maggio, il prossimo 30 aprile, e con i quali mi sono intrattenuta una mezz’oretta a cantare e suonare La canzone del Tiburizi di Mauro Chechi, vari canti del maggio, nonche’ Il Grillo di Barberino che ho tentato di insegnare a loro, raccomandandomi alle ragazze della squadra dotate di belle voci.
Sono tutti bravi ragazzi e per me è stato un vero piacere incontrarli. Ci rivedremo anche con loro il 1. Maggio a Braccagni.
Infine i laziali: la nostra Agnese Monaldi (nella foto assieme a Benelli), unica donna poetessa presente ed attiva. Sempre bravissima, con una bella voce e uno spirito femminile preziosissimo in contesti interamente maschili come questi. Una rosa dunque per lei.

I due De Acutis: Pietro il padre, suonatore anche di zampogna, e Donato il figlio, bel moro dalla voce brillante e ben modulata. Applausi per entrambi. E gli altri: Mario Monaldi, Franco Finocchi, Dante Valentini, Antonio Mariani; tutti loro cantano più “melodico” dei toscani. In altre parole curano di più l’emissione della voce come vuole la tradizione laziale procurando un gran piacere alle nostre orecchie.
Ma cosa hanno fatto questi poeti insieme per tutta la sera? Io dò tutto per scontato, ma forse chi legge non sa cosa sia l’ottava rima e quindi sarebbe il caso di dirlo: ebbene hanno cantato di poesia in pratica hanno fatto contrasti fra loro su temi dati dal pubblico come vuole la tradizione, in una metrica detta appunto ottava rima, cioè otto versi di endecasillabi con scansione A B A B A B C C e ricevendo quindi la risposta dall’altro poeta a partire dalla rima C, e cosi via.
In ogni caso vi rimando ai molti testi pubblicati su questa importante tradizione che ci vede maestri in Italia e forse nel mondo.
Sono testi del passato e del presente come quelli di Alessandro Bencistà, Corrado Barontini e Mauro Chechi (foto). Ma per un’esatta bibliografia ci si può rivolgere al sito di Toscanafolk oppure inviare una mail a toscanafolk@tiscali.it

Beh… poi c’eravamo noi, gli ospiti.
Io, Lisetta Luchini, (foto) che ho cantato Sei bella sei splendida una struggente canzone popolare conosciuta in tutto il territorio toscano ma soprattutto a Siena e Grosseto; infatti ho cantato una versione di Sorano proveniente dall’Archivio Barontini.
Dopo di me ha cantato Enzo Carro che ha fatto andare in brodo di giuggiole le signore gorgheggiando appassionatamente due canzoni napoletane. Si è esibito anche Mauro Chechi, forse il più grande cantastorie maremmano nonché finissimo poeta. Ed anche Irene Marconi di Prata, una giovane donna alle prese con il popolare, che ha cantato una bella canzone di sua creazione, auguri.
Ecco, piùo meno, eravamo questi.
Hanno presentato la serata, come sempre, Corrado Barontini dell’Archivio delle tradizioni Maremmane della Provincia di Grosseto e coordinatore del Coro Degli Etruschi di Grosseto e la signora Gabriella Pizzetti, gentilissima commentatrice dei fatti, che ha saputo spendere una parola esatta per ogni evento ed ogni personaggio, a lei i nostri ringraziamenti ed un mare di gratitudine.
Alle 17.30 la classica e sempre apprezzatissima merenda, preparata dalle donne di Ribolla a base di prodotti tipici maremmani e spolverata in men che non si dica. Dopo si è ripreso a cantare e se ne sono sentite ancora delle belle.
Al calar del sole le file si sono sciolte dopo una mezz’oretta di saluti sinceri, tutti con bacio.
Ci si vede poche volte l’anno e ci si vuole un sacco di bene.
Ognuno poi ha ripreso la strada di casa sua, stanco certo, ma con il cuor contento, è proprio il caso di dirlo!

Vi aspetto il 1. maggio a Braccagni per un’altro piacevole viaggio nella naturale magia del canto della terra, all’Oliveto del Campo della Fiera dalle 14.00 in poi per la più importante Rassegna di Cori del Maggio della Toscana, organizzata dal Gruppo Galli Silvestro di Braccagni.
Ci saro’ anch’io, è ovvio… ci mancherebbe!
Ma non posso chiudere il mio dire senza parlare di Domenico Gamberi, il creatore di questi incontri. Solo Domenico per gli intimi e il Gamberi per la massa dei partecipanti; è colui che con la sua passione, la sua costanza, la sua pazienza, la sua perseveranza è riuscito ad organizzare e condurre in porto, ben quattordici edizioni.
La sua massiccia figura, sempre sorridente, si aggira per tutta la giornata in mezzo alla gente, ai poeti, sempre attento perché tutto proceda bene; pronto al saluto, al consiglio, al complimento, all’ascolto di tutti. Quest’anno, poi, per pochi fortunati, ha fatto trovare un CD di poesie e canzoni cantate dal compianto Lio Banchi, (nella foto assieme a Benito Mastaccini) il grande poeta di Pianizzoli prematuramente scomparso.
Con l’augurio di poterci incontrare ancora per tanti e tanti anni a Ribolla, ti dico: “Grazie Domenico!”.

Lisetta

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