Natalia Ginzburg di Giulio Ferroni

 “Per Natalia Ginzburg la vita è un punto di vista determinante per la letteratura. La sua scrittura è immersa totalmente nel suo esistere.” Così Giulio Ferroni nella puntata di Testimoni del tempo – Conversazioni sul Novecento dedicata all’autrice di Lessico famigliare. Ferroni ricostruisce, a cento anni dalla nascita,  il profilo intellettuale di Natalia Ginzburg, dall’impegno editoriale per l’Einaudi , alla scrittura di romanzi, saggi, opere teatrali, articoli per i giornali, sottolineandone la forte moralità, la capacità di analizzare i dati morali dei comportamenti umani. Una delle grandi risorse letterarie della Ginzburg narratrice è la sua capacità di scrivere dialoghi, di connotare i personaggi grazie alla loro voce. In particolare nella sua opera hanno risalto figure femminili alle prese con un mondo difficile da decifrare. Quella di Natalia Ginzburg resta una presenza essenziale nella letteratura del Novecento per il suo interrogarsi sommesso sul senso dell’esistenza. Continue reading

Borges raccontato da sua madre

Jorge Luis Borges e Leonor, sua madre, ricordano il periodo dell`infanzia dello scrittore, il primo racconto, La víscera fatal, scritto all’età di sette anni, la passione per la lettura e i lunghi viaggi intrapresi inseguendo i vari incarichi universitari, quando l’incipiente cecità già gli imponeva un’assistenza continua. Il poeta di Fervore di Buenos Aires (1923) e di Luna di fronte (1925) parla della lettura come esperienza viva, che lo libera dal grigiore della vita e dall’oscurità che lo tormenta. Anche il racconto fantastico è un’alternativa alla realtà, è il privilegio dello scrittore di poter confondere il limite effettivo tra ciò che è vero e ciò che non lo è, inducendo il lettore a pensare che questo gioco della fantasia appartenga a chi lo ha concepito. La capacità di trasformare il suo male in forza espressiva e in metafora letteraria permette a Borges di pubblicare opere di grande successo, che si concentrano spesso sulla finzione, sull’invenzione di trame solo apparentemente corrispondenti all’esperienza vissuta, quali la biografia inventata in Evaristo Carrigo (1930) e l’enciclopedia sognata del romanzo Finzioni (1944). Continue reading

Doppiozero: ricerca culturale no profit

Doppiozero rinnova la sua veste grafica dopo la campagna di crowdfunding #abbiculturadite. Vi proponiamo l’intervista in cui Stefano Chiodi raccontava il primo anno di vita di Doppiozero, associazione culturale non profit.  Stefano Chiodi e Marco Belpoliti sono i direttori responsabili.

Stefano Chiodi è storico e critico d’arte. Tra i suoi libri La bellezza difficile (Le Lettere 2008), Una sensibile differenza (Fazi 2006), Prototipi (con B. Pietromarchi, Sossella 2004); è uno degli autori di Espresso (Electa 2000). Ha curato diversi volumi, tra cui Ai Weiwei. il Blog (Johan & Levi /doppiozero, 2012); Spazio (con D. Dardi, Electa 2010), per l’apertura del MAXXI di Roma; Marcel Duchamp. Critica, biografia, mito (Electa 2009); Achille Bonito Oliva, Il territorio magico (Le Lettere 2009); Le funzioni del museo (MAXXI-Le Lettere 2009); Franco Cordelli, Il poeta postumo (Le Lettere 2008); annisettanta (con M. Belpoliti e G. Canova, Skira 2007); Odilon Redon, A se stesso (Abscondita 2000); mostre in musei e gallerie (tra le più recenti, Monica Haller, Nomas Foundation, Roma 2011; Giulia Piscitelli, Fondazione Giuliani, Roma 2011; Olaf Nicolai, Galleria Civica di Ferrara 2008; vedovamazzei, MADRE, Napoli 2006), convegni e programmi per Radio3 RAI. Scrive su «il manifesto», «alfabeta2» e altre testate. Insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università Roma Tre.  Continue reading

Se i quadri potessero parlare

 La pagina Facebook ” Se i quadri potessero parlare” è diventata una vero e proprio ” caso ” avendo raggiunto quasi quattrocentomila ” mi piace” già nei primi mesi di vita. L’idea non è certamente originalissima e ha precedenti importanti come ad esempio la ” Gioconda coi baffi ” di Duchamp, ma il gioco goliardico ed irriverente di “sottotitolare” quadri celebri funziona eccome, anche ai tempi di internet. Ce lo racconta il creatore della pagina, Stefano Guerrera, che prova a darsi una spiegazione del travolgente successo della sua idea, respinge qualche critica e spiega che il suo obiettivo ‘ e’  “avvicinare l’arte a tutti” Continue reading